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VELENI: un titolo per non morire “attossicati”

  • glisnappingbooks
  • 1 nov 2022
  • Tempo di lettura: 3 min

"I veleni di Palermo", di Rosario La Duca.



📖 Sono tanti, benché non sempre mortali. Magari anche solo in forma di pensieri subdoli, o di commenti sordidi, o di perfide soffiate. Poi ci sono quelli che non perdonano, quelli degli amici di Putin. Ma ne abbiamo visti parecchi, apparentemente meno offensivi e sempre ben dosati, nella campagna elettorale. Sciabolate contro uomini, partiti, cose.

Un libro-antidoto: "I veleni di Palermo", di Rosario La Duca (Sellerio).


Genere. Raccolta di racconti.


Un motivo per amarlo (da subito). L’introduzione di Leonardo Sciascia: “I veleni di Palermo. Non quelli che direi «veri», i lenti e sottili veleni del vivere a Palermo; ma le immediatamente fatali e volgari pozioni, il poison criminalmente dosato nella domestica minestra, nelle salse, negli intingoli, nelle creme; il mort-aux-rats promosso a funzioni liberatorie nelle asfissie da marito o da moglie, negli amori impossibili, nelle possibili ma tardanti eredità. Il veleno comprato dallo speziale con la scusa della casa o del vicolo da disinfestare; o pagato lautamente alla fattucchiera rivelando l’uso cui è destinato; o segretamente distillato da erbe o da sali. Il veleno dei casi che generalmente si dicono sordidi: gli amorazzi, la roba, le insopportabili vessazioni del pater familiae; l’odio che si accumula giorno per giorno, ora per ora; l’impazienza che si acuisce e delira; la livida invidia e rapace”.


Una buona ragione per non prestarlo (mai). Perché, oltre che in sé prezioso, ormai il libro è anche raro. Il numero uno del catalogo Sellerio.


Personaggi in ordine di apparizione. Arsenico, cianuro, stricnina, acqua tofana. Gli ingredienti di sette secoli di pozioni micidiali e dell’arte, soprattutto femminile, di confezionare il delitto perfetto.


Segnalibro. A pag. 114, dove incomincia La «vecchia di l’acitu».

“A rinverdire le ormai monotone cronache del delitto cum veneto propinato, è chiamata una mendicante quasi ottantenne, un po’ fattucchiera e quindi esperta in esorcismi, in orazioni scongiuri, in filtri e beveraggi.

Nella tarda età, superati settantacinque anni, maturano alcune circostanze che faranno della vecchia una fredda avvelenatrice, spinta al delitto non dalle passioni, ma soltanto dal desiderio di guadagnare qualcosa per migliorare la sua grama esistenza”.


La frase. «Una città non nasce mai per caso. La configurazione del sito le imprime i propri tratti indelebili, ma è il rapporto tra l’ambiente e gli uomini che vi si sono insediati a segnare il destino». Il destino e i veleni, verrebbe da dire. Così infatti Rosario Lo Duca, da palermitano doc, scriveva in un altro suo libro, La città perduta (Edizioni e Ristampe Siciliane), questa volta per puntare il dito contro gli abusi e gli scempi edilizi ai danni del capoluogo della sua isola. Ingegnere atipico, da grande lettore e accumulatore seriale di libri aveva finito per diventare anche uno storico sopraffino, esperto di fatti e luoghi strani e misteriosi. Che, come scrisse Sciascia, sapeva raccontare «con molta diligenza ma non senza divertimento», sfruttando ogni dettaglio per trasformarlo in storia.


Che cosa comperare dopo. I Beati Paoli, di Luigi Natoli (Sellerio). Una società segreta a protezione degli oppressi, cospirazioni, intrighi, torbide vicende familiari, il Settecento siciliano dei grandi palazzi barocchi e la Palermo sotterranea. Questi gli ingredienti di un tenebroso feuilleton dove, nelle vicende della setta dei Beati Paoli, si intravedono le origini della mafia.


Per capire anche con gli occhi. Periplo siciliano, di Marco Rigamonti (Postcart edizioni). C’è lo sguardo di un fotografo non convenzionale in questo libro, che pensa alla Sicilia contemporanea fuori dagli stereotipi. Intensa, trasandata, bellissima. Sporcata dal kitsch, dalle sciatterie architettoniche, dalla noncuranza che avvelena strade, litorali, palazzi. Eppure comunque abbagliante nella luce in cui l’avvolge Rigamonti, senza giudicarla, per sposarne, nel bene e nel male, le eterne contraddizioni.


✍️ Chiara Zunino

📸 foto: Peter Gabriëlse - studio - 168





I titoli di questa settimana sono stati scelti e commentati da Piero Onorato, libreria La stanza di carta, via D’Alessi 1, Palermo.

 
 
 

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