RESPIRO: un titolo per riappropriarsi dei sensi
- glisnappingbooks
- 14 nov 2022
- Tempo di lettura: 3 min
"Questo immenso non sapere", di Chandra Livia Candiani.

📖Soffocato a mani nude. Così è morto Alika, l’ambulante nigeriano ucciso a Civitanova Marche. Una fine inutile che molto ricorda quella di George Floyd, asfissiato a Minneapolis da un agente che gli premeva il ginocchio sul collo. Chi ha visto non ha alzato un dito, continuando a guardare. Così siamo anche noi senza fiato. Ancora storditi da reiterate reclusioni, osserviamo il mondo in apnea. Mai stati così immobili.
Un libro per tornare a sentire: "Questo immenso non sapere", di Chandra Livia Candiani (Einaudi).
Genere. Saggio. Un saggio “disordinato”, dice l’autrice. Ma in tutti i sensi “saggio”.
Per chi. Per gli asini. Questo libro è dedicato a loro. Proprio questo scrive Candiani. Agli asini. Cioè a tutti quelli che accettano di non sapere.
Segnalibro. A pag.118: “Sono stata spugna. Per molti anni, quasi tutta la giovinezza, appena incontravo qualcuno, ero spugna. L’avevo imparato nell’infanzia. Stai lì e assorbi tutto. Non so come, ma quando si incontra una spugna, gli altri si sentono invitati a parlare moltissimo. Quando poi se ne andavano, ero stanchissima e opaca, completamente senza riflesso. Certe volte andavo a dormire raggomitolata sotto il piumino e quando provavano a svegliarmi mi lamentavo e mi ci avvolgevo ancora più stretta, come in un bozzolo. Quando una volta finalmente mi chiesero: «Ma cos’hai? Sei malata?». Risposi solo: «Ho visto gente». E allora compresi che era ora di finirla. Per un po’ mi chiusi a riccio: non volevo più vedere nessuno. Poi, dopo anni di India, di tecniche di meditazione e di approdo a comprendere che stare con il respiro non è una tecnica ma una storia d’amore, mi sono tramutata, piano piano, con lenta costruzione, in fontana. Posso ancora ascoltare, ma solo finché c’è acqua che scorre e la fontana non trabocca. Ma soprattutto, la fontana è lì a disposizione, chi vuole ci va a bere e lei non assorbe niente, scorre. Il cuore non è spugna, è fontana”.
Chandra. Chi sia davvero l’ha detto benissimo Vivian Lamarque in due parole: una che «non fa a tempo ad aprire bocca che nasce una poesia». Settant’anni, gentile ed esile come lo è la sua voce, poetessa e traduttrice, porta un nome che in sanscrito significa luna. Quello che, trentasei anni fa, ebbe in dono da un maestro di buddismo.
Modalità di lettura. Indispensabili: una coperta sull’erba, il tuo cane vicino, la musica curativa e la voce limpida di Deva Premal, capace di miscelare antichi mantra indiani con atmosfere moderne.
Che cosa dice chi non l’ha capito. Che servono la natura incontaminata o la casa in campagna per ritrovare sensi e respiro. E che meditare è solo per pacifici e riflessivi.
Che cosa comprare dopo. Della stessa autrice, sottile ma potentissimo, Il silenzio è cosa viva (Einaudi), dedicato alla sorella scomparsa. Altro naturale approdo, un classico vivente, Emmanuel Carrère. Impegnato in Yoga (Adelphi) in un viaggio interiore alla ricerca di senso e di scopo.
Note a margine (1). Prima di decidere se andarselo a comprare, questo libro, eccone ancora un assaggio. Una pagina che piace molto a noi Snapping team, così piena della grazia riflessiva che sanno trasmettere i brevi racconti di Chandra. “C’era una volta un millepiedi che incontrò un coniglio. Il coniglio lo guardò camminare per un po’ e poi chiese al millepiedi: «Come fai a camminare con tutte quelle zampe? Non ti confondi? Come fai a sapere quale muovere per prima?». Il millepiedi si guardò le mille zampe, le studiò un po’, riprese a camminare e cadde. Allora, dopo essersi rialzato, fissò negli occhi il coniglio e disse: «Mi hai fatto perdere la mia semplicità». E se ne andò via spedito”.
Note a margine (2). Prima di incominciare a leggerselo, questo e qualsiasi altro libro, concentrarsi a respirare usando il diaframma. La scoperta del diaframma può essere la vera epifania di una vita. Questo in realtà lo dice Danilo di Gogol & Company, ma ci scommettiamo che sarebbe d’accordo anche Chandra.
Bookcrossing. Possibile cedere una copia di Questo immenso non sapere solo per Le non cose. Come abbiamo smesso di vivere il reale (Einaudi) del filosofo tedesco Byung-Chul Han. Centoventuno pagine che solleticano respiro e pensiero. “Oggi corriamo dietro alle informazioni senz’approdare ad alcun sapere. Prendiamo nota di tutto senza imparare a conoscerlo. Viaggiamo ovunque senza fare vera esperienza. Comunichiamo ininterrottamente senza prendere parte a una comunità. Salviamo quantità immani di dati senza far risuonare i ricordi. Accumuliamo amici e follower senza mai incontrare l’Altro. Così le informazioni generano un modo di vivere privo di tenuta e di durata”.
✍️ Chiara Zunino
📸 foto: @ndr
I titoli di questa settimana sono stati scelti e commentati da Danilo Dajelli, libreria Gogol & Company, via Savona 101, Milano.
Comments